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diario

Mappe per orientarsi

Come l’incrocio di percorsi che rappresenta, anche questa serie di acquerelli nasce dal bisogno dell’artista di orientarsi in un preciso momento storico politico e privato. 

“Ho cominciato ad usare acquerelli, ecoline e matita – racconta Tiziana – per una necessità di semplificare e ottimizzare il tempo che ho per esprimermi. Questa tecnica lascia molto spazio alla leggerezza: pennelli e colori scorrono senza forzature e questo gioco di forme fluttuanti ha incontrato in modo del tutto naturale il mondo del gioco dei bambini, che in questo momento frequento sempre più per lavoro, oltre che in famiglia” 

Le mappe danno una visione d’insieme immediata e al tempo stesso una prospettiva differente: rispondono alla domanda su dove siamo e dove siamo diretti e ci pongono assieme al di fuori, al di sopra e oltre ciò che il percorrere quel cammino comporta.
In questa serie di lavori il viaggio a volo d’uccello ci fa planare su paesaggi della coscienza su cui corrono sentieri rassicuranti, perché mostrano che un posto dove andare c’è sempre.
Il punto di vista dall’alto restituisce a quei paesaggi sognati una bidimensionalità che lungi dall’appiattirli li arricchisce della dimensione della conoscenza.

“Io, come tanti, sono sempre stata affascinata dalle mappe – continua l’artista – anche i bambini lo sono e mio figlio ne ha disegnate molte. Io l’ho osservato ammirata perché era riuscito a spostare il suo punto di vista frontale a quello dall’alto regalando una visione molto gioiosa e giocosa ai suoi disegni. Allora ho imparato da lui”.

La preziosità delle mappe, che rimandano alla conoscenza di sé e del mondo e soprattutto alla conoscenza di sé nel mondo, si riflette in queste opere attraverso architetture minimaliste e tavolozze armoniose che danno loro un tono lirico.
E la poesia non termina nel tratto sottile dei percorsi o nelle macchie di colore che compongono le terre e i continenti della coscienza, ma prosegue nello sguardo dell’osservatore che è naturalmente indotto a seguire quei cammini, a crearne di alternativi, a riconoscervi i propri luoghi reali e sognati, in mezzo all’ignoto rappresentato dallo spazio bianco del foglio, che in questo modo assume una direzione e quindi un senso.

 

mostre

L’opera di Tiziana Lutteri presentata a “Human rights @work”

La Campana dei caduti a Rovereto è un monumento altamente simbolico, che, attraverso la memoria dei caduti di tutte le guerre, diffonde il suo monito alla pace con i 100 rintocchi fatti suonare ogni sera al tramonto. Fusa con il bronzo dei cannoni delle nazioni che parteciparono alla Prima Guerra Mondiale fu battezzata col nome di Maria Dolens e collocata su un torrione del castello di Rovereto.

Proprio questo luogo è stato scelto per la mostra “HUMAN RIGHTS?” organizzata da AIAPI in partnership con l’UNESCO. 
Quest’anno il tema dell’evento internazionale, visitabile fino al 5 ottobre 2021, era il diritto al lavoro e Tiziana Lutteri è presente con una l’opera “È normale?”.

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novel

Cavoon

Un sussurro sotto la pelle, come acqua torbida che scorre e risuona appena. Quasi impossibile riconoscere che tutto quel freddo possa nascere da lì. 
Sapeva che quello scrosciare sotterraneo voleva dire qualcosa, ma aveva troppa paura per cercare di ammetterne il segreto.

E se alla fine l’avesse fatto? Cosa poteva succederle di più doloroso della ferita che cercando di proteggere alimentava? 

Tutto quello che non si nutre più muore – le avevano detto – era arrivato il momento di spillare acqua limpida per abbeverare i fiori.

Suono spaziale 12 – acrilico e penna su carta (50 x 35 cm)
novel

Fulen

Un passo, poi un altro, poi un altro. Qualcuno una volta le aveva detto che solo quando ci si muove si resta in perfetto equilibrio, così non si era più fermata. Esplorava ogni attimo in cui il suo corpo restava sospeso prima di ritrovare ogni volta le sue radici. 

Sapeva bene che le radici non affondano nella terra ma spuntano verso l’alto. Si diramano e si aggrappano ad ognuno di quei solidi istanti di equilibrio perfetto per fiorire in tante piccole note e creare una musica che risuona come casa.

Suono spaziale 11 – acrilico e penna su carta (50 x 35 cm)
novel

Oplis

Una nota lunga, persistente, quasi un rumore di fondo, un suono continuo di quelli che si dimenticano perché poi non ci si fa più caso.
E infatti non lo sentiva già più, ma sapeva che qualcosa la stava attirando dolcemente in quella direzione.
Non lo sentiva, ma cominciò a pensare che quello strano magnetismo potesse essere una calamità

“Stai attenta, pensava, stai attenta a quello che desideri, perché forse si realizzerà!”. 

Suono spaziale 10 – acrilico e penna su carta (35 x 50 cm)
mostre

Human Rights? @Work

Tiziana Lutteri è stata selezionata con una sua opera per partecipare alla mostra “HUMAN RIGHTS?” organizzata da AIAPI in partnership con l’UNESCO. 

L’evento internazionale, che giunge quest’anno alla quattordicesima edizione (di cui undici presso la Fondazione Campana dei Caduti di Rovereto) si pone come occasione di riflessione sia sul tema dei diritti umani che sull’arte contemporanea. È concepito come un libero percorso attraverso le opere, ognuna delle quali è affiancata da un breve testo che più che una spiegazione è un messaggio dell’artista al visitatore.

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novel

Sohte

Ecco, sta succedendo proprio ora. Ora che deve decidere se farlo o no le cresce dentro quel suono. Da qualche parte un frammento stride verso il basso e l’attrito le graffia le pareti da dentro. Poi qualcosa si stacca ed è il rumore dei sassi a rotolare là sotto.
Uno sguardo nel vuoto, che fare? La rete è talmente sottile che non se ne vede la trama. Lo sa che spesso ciò che salva è un filo invisibile. Ma è quello che la trattiene in alto o quello che la raccoglierà sul fondo? 

Il nodo si scioglie, il suono si svolge, l’istante si compie a metà del suo tuffo.

Suono spaziale 9 – acrilico e penna su carta (70 x 50 cm)
novel

Nauuno

Era lì, quello che fino a poco prima era ancora attaccato al suo corpo, lo vedeva adesso a terra. Viveva quegli istanti sospesa perché non sapeva come avrebbe fatto quando da lì a poco sarebbe svanito per sempre. Ma non subito: il distacco risuona per un po’ attraverso le cellule prima di dissolversi nel silenzio. Vibrava sotto la pelle, scorreva come linfa fresca verso il punto dov’era la ferita.

Infine sentì il battito, uno solo, lo aspettava. Nessun dolore mentre qualcosa di nuovo cresceva.

Suono spaziale 2 – acrilico e penna su carta (50 x 35 cm)
novel

Plùsie

Sono sole e sono tre. Quando sono assieme un po’ si mancano e un po’ si completano. Quando sono assieme il fiume delle parole comincia a scorrere, il brusio cresce come un’onda, la marea diventa un rombo e si infrange in un accordo potente. Poi di colpo il silenzio rivela che quello non era pianto, ma incontenibile risata.
I visi distorti in smorfie non temono più nulla, tutto il coraggio è lì, nell’essere piccole e grandi assieme.

Suono spaziale 7 - acrilico e penna su carta (50 x 35) cm)
Suono spaziale 7 – acrilico e penna su carta (50×35 cm)
novel

Elienne

Era nata così e non poteva fare altro che unire i punti.
Le era capitato di pensare che tutti i collegamenti che sapeva creare tra le cose invisibili avrebbero dato vita prima o poi a un meraviglioso disegno finale. A volte pensava anche che questo disegno sarebbe stato il ritratto del sé più profondo, splendente di luce e beltà.

Ma un giorno nel farsi ponte sentì quel suono, una singola nota cristallina e capì. Vide che non c’era disegno, nessun ego, nessuna vanità. Tutto scomparve perché lei era il percorso, il viaggio di cui tutti vedevano l’immensa bellezza.

Suono spaziale 8 - acrilico e penna su carta (35 x 50 cm)
Suono spaziale 8 – acrilico e penna su carta (35 x 50 cm)